Lavoro e sfruttamento

Lavoro e sfruttamento: banconista a 1,5 euro all’ora (per 66 ore a settimana)

Girovagando su Subito.it si trovano, purtroppo, vere e proprie perle. Torniamo a parlare di sfruttamento sul lavoro e di offerte che definire ignobili sarebbe veramente un complimento. Dopo la mirabolante offerta di lavoro per baristi a 120 euro a settimana di cui ho parlato ieri, oggi è il turno di un altro “lavoro dei sogni”. Ci spostiamo a Messina e parliamo dell’offerta pubblicata sul noto portale di annunci da un autoricambi che cerca un banconista a 400 euro al mese. “Selezioniamo Lavoro al banco negozio autoricambi. Orari 7:30 alle 13:00; Dalle 15:00 alle 19:30 Lunedì al sabato; Domenica dalle 8:00 alle 13:00. 400 euro mensili”. 

Non potevo credere ai miei occhi quando l’ho vista, sia per il tipo di offerta che per l’assoluta strafottenza dimostrata dal negoziante nel pubblicare un annuncio che va contro ogni tipo di legislazione sul lavoro in vigore. Nessun giorno di riposo, si richiede un impegno settimanale di 6 giorni da 10 ore più una mezza giornata da 5 per un totale di 65 ore di lavoro. Il tutto verrebbe retribuito con ben 400 euro mensili.

Facciamo qualche calcolo? 400 euro per 65 ore di lavoro a settimana significa che il povero banconista che accetterà queste indegne condizioni guadagnerà 1,53 euro all’ora. In nero? Non è specificato, ma le condizioni proposte non rientrano in nessun tipo di contratto nazionale del lavoro, soprattutto richiedere 65 ore di lavoro a settimana in Italia sarebbe un filino illegale.

La domanda, a mio avviso, sorge spontanea: com’è possibile che questi “datori di lavoro” possano pubblicare impunemente offerte di lavoro del genere alla mercé di tutti senza subire alcuna conseguenza? Perché di offerte del genere sul Web se ne trovano a bizzeffe da anni e non mi pare che il fenomeno sia in calo, anzi.

Charlotte Matteini

Mi chiamo Charlotte Matteini, sono nata il 30 dicembre del 1987 e tra pochi mesi compirò *enta anni. Sono laureata in una materia piuttosto bistrattata: comunicazione politica. Ho un passato da consulente, professione mollata per seguire la mia vera passione: il giornalismo. Sono ufficialmente giornalista dal 2016, ufficiosamente dal 2011, e mi occupo di politica interna e polemiche assortite.

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